Bedrocan; Cannabis Medica dalle pianure di Groningen
Nella città di Veendam c’è un grande e poco appariscente capannone dietro ad una casa. A non saperlo passando di quì uno tirerebbe dritto lasciandosi Bedrocan alle spalle; questo é esattamente quello che Tjalling Erkelens, Direttore di Bedrocan, desidera.
Nella sua veste di coltivatore di Cannabis medica si guarda bene dall’attirare attenzioni indesiderate; una caratteristica che Tjalling Erkelens condivide con la maggior parte dei growers.
Per il resto c’è un mondo di differenza.
E non potrebbe essere altrimenti, giacché Bedrocan é l’unica azienda nei Paesi Bassi a cui é legalmente consentito coltivare cannabis ad uso medico. Mentre il coltivatore hobbistico preferisce non far sapere al mondo dell’esistenza del suo impianto, Tjalling offre tour guidati a residenti del posto, troupe televisive nazionali ed estere, scienziati ed altre persone interessate…come noi.
Viene disattivato il sistema di allarme e seguiamo Tjalling all’interno.
Nella reception ci sono un vaporizatore Volcano ed il poster di una pianta di Cannabis in fioritura appeso alla parete. Tjalling é un franco ed amichevole tipo del posto con una passione per la pianta.
“Come sei diventato un grower famoso? In breve, com’è successo?”
Veniamo dall’agricoltura. Siamo stati dei pionieri, coltivando cicoria ed erbe indoor (ambienti privi della luce del sole) a partire dagli anni ’80 in poi. Ho anche fumato qualche canna ma siamo partiti davvero professionalmente con la Cannabis nei primi anni ’90. Producevamo semi per Sensi Seeds. La Jack Herer da noi incrociata (la stessa presente nel catalogo odierno di Sensi Seeds. ndr) é poi diventata la Cannabis medica ufficiale di Bedrocan. Ma a partire dal ’98 anche al produzione di semi é stata bandita, inoltre abbiamo dovuto fermarci anche perché é sempre stata nostra intenzione dar vita professionalmente e legalmente a questa azienda.
Nel 2000 abbiamo deciso di chiedere una licenza per la coltivazione di cannabis medica. Non é stato per niente facile. Innanzitutto abbiamo dovuto rispettare i parametri dell’Opiumwet (sorta di equivalente del nostro DPR 309/90 – Testo Unico Stupefacenti, ndr). Questo impone stringenti parametri di sicurezza sullo stabilimento produttivo, tra le altre cose. Sulla base di questo permesso abbiamo dovuto poi chiedere un secondo permesso per la ricerca e breeding sperimentale, che abbiamo ottenuto nel 2002 e che aveva validità di un anno; questo ci ha permesso di sperimentare e nel principio del 2003 abbiamo presentato i nostri campioni definitivi. Cannabis medica significa produrre qualità consistente, altrimenti i medici non potrebbero sapere quanta prescriverne. Assieme all’azienda di James Burton (SIMM – Stichting Institute of Medicinal Marijuana, ndr) fummo selezionati per diventare fornitori ufficiali, e ricevemmo la licenza.
La prima Cannabis medica é arrivata in farmacia solo il 1 Settembre 2003. Cosa avete fatto nel frattempo?
Innanzitutto abbiamo consumato molte delle nostre risorse aziendali. Le proiezioni del BMC (Bureau Medicinale Cannabis, ndr) prevedevano vendite per 600 kg all’anno entro i primi tre anni e la probabilità di rimborso a carico del sistema sanitario era stimata attorno al 70-80%. Noi eravamo capaci di produrre 200 kg all’anno, mentre James ne forniva 400. Incredibile ma vero il consiglio dell’associazione degli assicuratori sanitari, in barba a tutte le raccomandazioni scientifiche positive, espresse parere contrario al rimborso del medicinale. In parte grazie a questo, la domanda si é rivelata molto inferiore a quanto previsto dal BMC, attestandosi sui circa 100 kg all’anno.
Fino a tutto il 2006 la domanda era addirittura in calo, quindi non siamo arrivati neanche lontanamente a poter realizzare il nostro potenziale produttivo e per questo il prezzo era troppo alto e ci siamo ritrovati in grossi guai. Nel 2005 la licenza di James fu purtroppo revocata a causa di alcuni problemi. Nel 2006 venne approvato il nuovo decreto relativo alle assicurazioni sanitarie e questo ha fatto sì che lo status di rimborsabilità della Cannabis medica cambiasse presso diverse assicurazioni; ma a tutt’oggi la rimborsabilità o meno della Cannabis medica é ancora a discrezione dell’assicurazione. Fortunatamente comunque, il trend si é invertito a partire dal 2006 e c’è adesso anche interesse dall’estero; riforniamo già l’Italia ed anche il Canada ha mostrato interesse.
Bureau voor Medicinale Cannabis – Ufficio per la Cannabis Medica
Il BMC é una delle unità dell’agenzia Centraal Informatiepunt Beroepen Gezondheidszorg, che fa parte del Ministero per la Salute, il Welfare e lo Sport. Questo ufficio ha il monopolio sulla fornitura di Cannabis medica alle farmacie e sul’import/export. Il BMC gestisce anche le richieste di permessi in deroga alla normativa antidroga per la Cannabis e la resina di Cannabis.
Ma é la Cannabis medica davvero troppo costosa?
Non se fosse per noi.
Come puoi capire potremmo fornire ad un prezzo molto inferiore se lo stabilimento producesse a pieno regime invece che al 25% della capacità; il nostro potenziale produttivo si attesta sui 400 kg all’anno, ma produciamo solo 100 kg; c’è la possibilità di sopperire alle richieste. Siccome la nostra erba é destinata alle farmacie, deve essere assolutamente libera da muffe, spore ed altri possibili patogeni; per questo motivo viene prima testata presso il laboratorio farmaceutico Farmalyse e viene poi irradiata con Isotron Gamma, dopodiché viene confezionata in flaconi da 5 g alla Fagron; tutto questo aumenta i costi.
Oltre a questo poi il BMC distribuisce i propri costi nel prezzo dell’erba e questa é a dire il vero una strana situazione; la si può comparare con un’agente che ti fa una multa da €35 per eccesso di velocità ma ti presenta un conto da €175 perché ha dedicato al tuo caso 15 minuti del suo tempo ed in più ci sono i costi della pattuglia e quant’altro.
Per darti un’idea, possiamo consegnare direttamente dal BMC alla Farmacia della Cannabis di Groningen grosse quantità di prodotto e quello stesso Bedrocan costa €6.5 al grammo. Per un’erba con un livello di THC garantito al 18-20% questo non é affatto un cattivo prezzo.
Abbiamo lavorato molto duro per metter su ed avviare questa farmacia con il BMC e fare in modo da poter consegnare la nostra erba a questa farmacia ad un prezzo ragionevole, e potrebbe essere ancora più a buon mercato se dipendesse da noi.
A proposito di Cannabis medica…
Bedrocan fornisce tre tipi di Cannabis medica;
Bedrocan – (Jack Herer) 18% THC
Bedrobinol – (Jack Herer x Afghana) 12% THC
Bediol – (segreto industriale) 6% THC 7% CBD (granulato per un dosaggio semplice)
Jack Herer é un F2 stabilizzato [(NL # 5 / Skunk # 1) / C1] x Haze, sviluppato per conto della Sensi Seeds.
Bedrocan in cifre:
– 1 camera di crescita vegetativa, 3 camere di fioritura (due delle quali in uso)
– Capacità produttiva corrente; 400 kg su base annua
– Coltivazione in assenza di luce naturale (indoor), 126 lampade da 230V – 600W Phillips Greenpower
– Luminarie; Hortilux VSA magnetiche (il calore prodotto può essere ben utilizzato)
– Consumi; 230.000 kWh su base annua
– Sostituzione lampade; 10.000 ore
– Sostituzione luminarie; 20.000 ore
– 4 impiegati assunti in forma permanente, incluso uno part-time
– Trimming eseguito dagli impiegati permanenti
Visita Guidata
Naturalmente siamo ansiosi di dare un’occhiata agli ambienti di coltura, ma non prima di aver indosato un’overall sterile e copricalzature; i requisiti imposti per la produzione di prodotti farmaceutici sono semplicemente stringenti.
Fatto questo possiamo oltrepassare un varco ed accedere al corridoio centrale; sulla sinistra ci sono le camere di confezionamento, stoccaggio, lavorazione ed essiccazione, mentre sulla destra c’è la parte più grande della struttura composta di una grande camera di trattamento aria centralizzata e quattro camere di coltura.
Le quattro camere di coltura sono collegate a quella di trattamento aria attraverso delle bocche, e fuori ad ogni camera si notano diversi ventilatori cassonati forniti di filtri HEPA. Questi filtri riescono a trattenere il 99,97% delle particelle che misurano dai 3 micrometri in su dispersi nell’aria. In questo ambiente troviamo anche i telai di essiccazione, un paio di pallet di lana di roccia e le linee di capillari pronte per il prossimo ciclo di fioritura.
Al momento della nostra visita ci sono tre stanze in uso; una di crescita vegetativa, una in cui le piante sono appena state messe a fiorire ed un’altra in cui la fioritura é quasi giunta al termine (manca ancora una settimana). L’ultima camera invece é in preparazione per poter accogliere presto il prossimo ciclo di piante che stanno crescendo nella stanza di vegetativa, questo ci da modo di poter osservare bene tutti gli stadi del ciclo produttivo.
Camera di crescita vegetativa
La prima camera che visitiamo é quella dedicata alla crescita vegetativa; quì sono presenti anche le piante madri da cui vengono tagliate le talee. La prima cosa che notiamo é la piccola taglia dei vasi utilizzati e quella delle talee. Tjalling se la ride: “Come puoi notare lavoriamo in modo differente da quello in cui lavora un grower comune. Il nostro obiettivo non é quello di ottenere produzioni sempre maggiori ma piuttosto di fornire un risultato consistente; siamo obbligati a riprodurre esattamente le giuste percentuali di THC/CBD e ci riusciamo attraverso l’implementazione di un metodo produttivo standardizzato. Questa é anche la ragione per cui coltiviamo completamente in idroponica; lavoriamo esclusivamente con le nostre piante madri e con i cloni da esse ricavati. Le madri non durano mai più di un anno. Le talee vengono radicate in cubetti di lana di roccia fino a che sono radicati, dopodiché vengono travasati direttamente nei loro vasi definitivi da 3.5 litri. Li piazziamo sui ripiani danesi e li innaffiamo a mano, non con il metodo di flusso e riflusso, poi dopo quattro settimane di crescita vegetativa lasciano questo ambiente e le piazziamo nelle camere di fioritura. Non utilizziamo pesticidi chimici; é impossibile per via della destinazione farmaceutica di questa Cannabis.
Illuminazione
Venendo al tema illuminazione scopriamo come gli unici bulbi utilizzati quì siano gli HPS Philips Greenpower da 600W, e nessun MH; “Abbiamo sperimentato con gli MH e con le combinazionid MH-HPS come consigliato da Philips per le colture indoor, ma per il tipo di coltivazione che facciamo la soluzione migliore sta nell’utilizzare solo HPS che, sopratutto, crea uniformità.
Come puoi vedere, le piante sono grandi già a partire dal taglio delle talee, con internodi larghi. Una pianta alta e grande é più aperta e questa é cosa buona per la circolazione di aria attorno alla pianta; nelle camere di fioritura ti rendi conto che é veramente necessario. Per la produzione su grandi spazi é importante l’altezza, non la larghezza.
Non si può sperimentare più di tanto; se modifichi un aspetto del processo produttivo devi stare attento a sperimentare un cambiamento per volta, altrimenti diventa impossibile valutare quale sia l’effetto che quella modifica ha apportato nel risultato finale.
Ovviamente sperimentiamo in continuazione nuove varietà ed incroci.
Camere di fioritura
Quì ci attende un panorama raro; piante da 2.5 metri i vasetti da 3.5 litri. I vasi poggiano su un piccolo pannello isolante sul pavimento, con una densità di 2.3 piante per metro quadro. L’irrigazione avviene attraverso due capillari per ogni vaso. Con questo tipo di substrato, i valori di PH e EC vanno monitorati molto attentamente; certamente non un metodo da principianti. Le piante restano appena 54 giorni in queste stanze di fioritura con 12 ore di luce quotidiane; questo corto ciclo di fioritura é diretto risultato della combinazione di metodo di coltura e nutrimento. Bedrocan non perde tempo con alcun booster né stimolante; il costo totale per i nutrienti (fertilizzanti semplici e combinati) non supera i €1.000 all’anno.
Questo significa nemmeno €10 per kg d’erba.
Colpisce molto la grande taglia delle piante e la distanza dalle lampade. A causa dell’ampiezza dello spazio coltivato la distanza dalla fonte di illuminazione non è poi così importante; si lavora con riflettori profondi la cui impronta si sovrappone (overlap) in modo che la pianta sia perfettamente illuminata da tutti i lati e poco o niente della luce vada perduto. Questo risultato é ottenibile solo coltivando su larghe superfici come questa.
Essiccazione
Ogni pianta ha un numero di riconoscimento, per rendere possibile la tracciabilità nel rispetto della normativa sulla droga. Ogni pianta ha due etichette; una sull’apice e l’altra in basso attorno allo stelo; questo é dovuto al fatto che la pianta viene tagliata in due parti per la fase di essiccazione. Le piante vengono tagliate in due ed appesa su un carrello, che viene poi portato nella stanza di essiccazione.
La stanza di essiccazione é stata completamente disinfettata poco prima in quanto questa é la fase in cui le muffe più velocemente possono svilupparsi. Dopo la disinfezione nessuno entra nella camera finché non ci vengono portate le piante, e dopo aver introdotto i carrelli con le piante la camera viene chiusa e sigillata per 7 giorni. L’aria all’interno viene ricircolata e deumidificata fino al 30% di umidità relativa, mentre la temperatura é mantenuta a 15° C. Queste sono le condizioni meno favorevoli allo sviluppo di muffe.
Camera di lavorazione
Il trimming avviene in un ambiente altamente sterile; le piante vengono trasferite attraverso una finestra alla camera di lavorazione dove le cime vengono tagliate e pulite.
Camera di confezionamento
Nella camera di confezionamento il prodotto viene pesato e confezionato in speciali buste sterili da 250 g (simili ai “silver bags”) prima di essere spedito a Fagron. Il Bediol viene prima polverizzato in granuli attraverso l’uso di un setaccio, per semplificarne il dosaggio. Il materiale di scarto invece non ha più valore e viene dunque distrutto rendendolo inutilizzabile attraverso l’aggiunta di cloro. Tutti i materiali sono poi stoccati in attesa della spedizione.
Le specifiche della coltivazione
Substrato; lana di roccia
Nutrimento; produzione propria partendo da minerali puri grezzi oppure da miscele composte
Pesticidi; nessuno, solo pesticidi naturali
Taglia dei vasi; 3.5 lt., vasi riciclati dopo l’uso
Irrigazione; a mano in fase vegetativa, tramite capillari durante la fioritura
Numero di piante per mt2; 2.3
Taglia delle piante; Bedrocan 2.5 m, Bedrobinol (maggiormente indica) 2 m
Taglia delle piante in fase vegetativa; 1 – 1.25 m
Raccolto per pianta; 150 g
Durata della fase vegetativa; 4 settimane
Durata della fase di fioritura; 54 giorni (meno di 8 settimane)
Watt/mt2; 400 (0.86g/W)
Essiccazione; 1 settimana in camera climatizzata e sigillata con ricircolo d’aria a 30% RH, 15° C
Credits;
https://www.wietforum.nl/topic/45960-editorial-bedrocan-mediwiet-van-groningse-bodem/