Cannabis Sativa; una pianta dai mille volti, profumi, personalità, colori ed effetti…canapa da fibra, canapa medica, canapa da sballo, canapa light; una sola pianta, ma tante piante differenti allo stesso tempo.
E’ comprensibile che l’argomento possa generare una certa confusione tra i non addetti ai lavori, e spesso ci é capitato di sentirci chiedere come si faccia a distinguere la c.d. Cannabis light da quella tradizionale che é a tutt’oggi illegale in Italia.
La risposta é molto semplice, e per poter distinguere le due con un ragionevole margine di sicurezza sono sufficienti la vista e sopratutto il tatto; il contenuto in THC che a rigor di legge fa la differenza tra un fiore di Cannabis legale ed uno illegale si concentra come ben sappiamo nella resina che ricopre l’infiorescenza. Questa resina contiene non solo il THC ma anche alcune centinaia di altri cannabinoidi come il CBD, CBG ed altri; ebbene, l’aspetto e la qualità della resina cambiano sensibilmente a seconda del tipo di cannabinoidi che questa contiene in maggiore quantità.
Tipicamente le varietà di Cannabis tradizionali (ad alto contenuto in THC e quindi illegali) presentano un alto contenuto di THC (10% o più) associato a livelli bassissimi o nulli di CBD ed altri cannabinoidi, mentre le migliori tra le varietà di Cannabis light contengono alte percentuali di CBD (10% o più) associate a livelli bassissimi di THC.
Le differenze nella resina;
La Cannabis tradizionale (illegale) vanta una resina generalmente brillante alla vista ed appicicosa al tatto, mentre la resina di piante riconducibili alla canapa legale é tipicamente perlata alla vista e grassosa/saponosa al tatto. Insomma; se la resina brilla/scintilla alla luce ed é appiccicosa al tatto probabilmente contiene molto THC, mentre se é ricca di CBD e povera in THC sarà di un tono bianco/traslucido perlato alla vista e poco o per niente appiccicosa al tatto lasciando piuttosto tra i polpastrelli la sensazione di aver toccato qualcosa di unto/asciutto tipo una saponetta non bagnata.
Ovviamente si tratta di un metodo approssimativo e non infallibile per cui é imprescindibile una grande familiarità con questa pianta, ma nell’esperienza con la novella versione light della nostra beneamata abbiamo riscontrato sin da subito queste differenze e siamo riusciti nel corso del tempo a comprovarne un ragionevole margine di attendibilità.
Detto questo, é quantomeno paradossale come due piante così simili da poter essere considerate una possano essere trattate e considerate così differentemente, e sopratutto che le conseguenze del possesso di una piuttosto che dell’altra possano essere così radicali…ma questo é un’argomento per un’altra volta.
Centofuochi, contro il proibizionismo della Cannabis sin dal 1996 e fino alla morte.